L'industria musicale pensa ora ad accusare Google

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  1. frafrz
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    Dopo la caduta di Megaupload, dopo che anche servizi italiani come filmgratis.tv sono stati chiusi e dopo l'applicazioni di filtri sulle funzioni di autocomplete attivati da Google, l'industria musicale avrebbe ora nel mirino proprio il popolare motore di ricerca.
    Già, perché se i servizi illegali di distribuzione dei contenuti protetti dal diritto d'autore rappresentano il vero male, nell'ottica delle industrie che operano nel settore musicale, non è un segreto che i motori di ricerca (come per l'appunto Google) permettano di andare a trovare, in modo piuttosto semplice, link per il download di materiale.
    Già due mesi fa la RIAA (Recording Industry Association of America) e l'IFPI (International Federation of the Phonographic Industry) avevano accusato Google di trarre profitto dalla pirateria, ostruendo anche in modo diretto i tentativi di andare a ridurre i siti che offrissero link per il download di materiale protetto dal diritto d'autore. Fino a poco tempo fa, però, questi dialoghi, tra major e Google, sono avvenuti a porte chiuse. Questo fino a quando un documento confidenziale è arrivato in superficie. A riportare la notizia è Torrentfreak,
    "IFPI e RIAA continuano a negoziare con Google al fine di ottenere una migliore cooperazione anti-pirateria in molte aree", riporterebbe il documento. E Google avrebbe fornito a uno speciale strumento di ricerca che permetterebbe di andare a cercare tra le query, identificando quelle più sensibili.
    Proprio utilizzando questo strumento IFPI avrebbe ottenuto oltre 460,000 risultati nel periodo compreso tra l'agosto 2011 e il dicembre dello stesso anno. In aggiunta a questo, centinaia di siti sarebbero stati chiusi in seguito alla richiesta dell'organizzazione.
    "Google continua a fallire nel dare priorità ai siti di musica legale, in favore di quelli illegali, dando la colpa al proprio algoritmo", afferma il documento che continua "Proprio basandosi su questo elemento l'IFPI avrebbe visto la possibilità di iniziare un'azione legale contro Google per abuso di posizione dominante".
    In parole povere IFPI avrebbe intenzione di accusare Google per pratiche di antitrust e fallendo la censura dei contenuti illegali. Al momento, comunque, non ci sono conferme o smentite ufficiali circa la situazione e quanto riportato, per quanto verosimile, si basa su indiscrezioni. Lo scenario che sembra prospettarsi, però, è decisamente complesso e articolato.
     
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0 replies since 17/2/2012, 12:16   14 views
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