Blocco di Internet: l’FBI vuole spegnere i server l’8 marzo a causa di un trojan. Sarà vero?

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  1. frafrz
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    Milioni di computer disconnessi dal web per motivi di sicurezza. Dalla Russia rimbalza la notizia di una imminente operazione dell’FBI.
    Nonostante la notizia sia stata diffusa dai popolari Russia Today e Betabeat, c’è chi non fa nulla per nascondere il proprio scetticismo. Giovedì 8 marzo l’FBI avrebbe intenzione di impedire l’accesso al web a milioni di computer degli Stati Uniti. All’origine della decisione ci sarebbe la volontà di sradicare un pericoloso virus che avrebbe infettato decine di siti governativi e centinaia di server aziendali. Nel mirino è finito DNSChanger Trojan, già più volte al centro delle cronache informatiche.
    Secondo Rob Rasmussen presidente di Internet Identity, società statunitense impegnata nel campo della sicurezza, “molti utenti vedranno interrompere la loro connessione il prossimo 8 marzo. Sarà interessante vedere come l’utenza reagirà a questa caduta del web a causa del trojan incriminato. Il blocco aiuterà le persone a fare maggiore attenzione e faranno di tutto per pulire il proprio computer. Sarà un interessante esperimento sociologico”.
    Gli script DNSChanger Trojan, venuti alla luce cinque anni fa, sono in grado di compromettere il corretto funzionamento del computer cambiando le impostazioni DNS. La loro individuazione risulterebbe particolarmente complessa a causa della capacità di disinstallarsi. A novembre dello scorso anno, un’operazione dell’FBI ha portato all’arresto di sei persone di nazionalità estone considerate gli sviluppatori del trojan. Sarebbe stati colpiti i sistemi di oltre cento paesi nel giro di quattro anni per un giro di denaro illecito pari a 14 milioni di dollari. A quanto pare, però, le scorie di DNSChanger Trojan sono ancora tante.
    Che la sicurezza sia una questione sempre più centrale è dimostrato non solo dalla quantità di informazioni digitali condivise dalle aziende di tutto il mondo e da una interconnessione sempre più stretta. Ma anche dalle parole di Art Coviello, CEO di RSA, Security Division di EMC: “Ho incontrato clienti di tutto il mondo e, nel corso della mia carriera, non ho mai visto CEO e consigli di amministrazione essere tanto interessati al tema della sicurezza come in questo momento. Il filo conduttore di queste conversazioni è la consapevolezza di essere di fronte a una nuova realtà fatta di minacce persistenti, avanzate ed intelligenti”.

     
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0 replies since 18/2/2012, 17:58   43 views
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